Fermiamo il Virus

«Indossare una mascherina può salvare vite»
Riflessioni del Direttore

Fermiamo il Virus

Carissimi,
nello scrivervi queste poche parole vorrei innanzitutto esprimere la vicinanza di tutta la Caritas Diocesana di Nola verso coloro che stanno soffrendo a causa del coronavirus. Spero che tramite queste righe possiate sentire il calore di un abbraccio, anche se virtuale.

Dalla prospettiva della carità, non si può non notare l’alta intensità raggiunta dalla discussione pubblica circa la situazione pandemica. I dati confermano la preoccupazione di tanti. Stando agli ultimi bollettini e alle rilevazioni di diverse fondazioni, la curva dei contagi stenta a calare ed anzi, con le nuove varianti, punta decisamente a crescere. A peggiorare questa situazione ci sono i numerosi episodi di egoismo sociale cui abbiamo assistito in queste settimane. Le nostre città sono state prese d’assalto da coloro che sentono opprimente anche il più piccolo sacrificio, fatto in nome della salute pubblica. È comprensibile che la comunità civica sia attraversata da stanchezza e confusione dovuti al protrarsi dell’emergenza sanitaria. Infatti, come Caritas non possiamo nascondere i risvolti spirituali, psicologici ed economici di segno negativo relativi all’attuale crisi pandemica. E inoltre, sempre come Caritas non possiamo non associarci  all’appello lanciato dalla Caritas Internationalis e dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale affinché ci sia «un’equa distribuzione dei vaccini che includa i paesi poveri».

Ma i nostri territori stanno parlando chiaro e chiedono una risoluzione efficace dell’emergenza. Non possiamo non far presente le richieste di aiuto e di assistenza che ci provengono da ogni parte del nostro territorio diocesano. L’unica strategia che può evitare un dramma sociale, concordando in questo con i pareri di diverse istituzioni ed agenzie del settore, resta una facile ed agevole distribuzione dei vaccini unita a rigide norme di prevenzione. A tal proposito, notiamo con uno sguardo di speranza la buona riuscita dell’accordo siglato dalla Commissione Europea per l’acquisto di 300 milioni di dosi vaccinali, così come l’allestimento di vari centri di somministrazione nelle nostre città. Però siamo convinti che in questa fase sia ancora essenziale l’opera di carità che può svolgere il singolo cittadino. Come ha sottolineato Mons. Francesco Marino, nostro Vescovo di Nola, nel messaggio per l’attuale quaresima «quando la famiglia...fa entrare la luce del Cristo Risorto, cresce nei suoi membri quella capacità di resilienza che dona la forza di non fermarsi, di proseguire il cammino nonostante i fallimenti e le sconfitte».

È vero, ci sono stati errori e sbagli nella gestione della pandemia. Ma riusciremo ad andare avanti solo se adottiamo quella 'mentalità familiare aperta', che permette al singolo cittadino di riconoscere nelle comunità civiche delle 'grandi famiglie'. Rispettare il distanziamento sociale, limitare i contatti e le uscite, indossare bene la mascherina sono tutte possibili azioni di carità che se compiute ogni giorno, non solo salvaguardano chi le mette in pratica, ma possono rappresentare una possibilità concreta di salvezza per chi è un soggetto a rischio, per chi è fragile, per chi è particolarmente esposto durante questa pandemia. Dunque, quello che può fare il singolo cittadino è comprendere di essere parte di una grande famiglia e operare costantemente nella carità verso i suoi fratelli più deboli; in questo caso attraverso il rispetto di tutte le norme di prevenzione.

A tutti voi che leggete, oltre il ricordo costante nella preghiera, la mia personale vicinanza ed un affettuoso saluto,


Don Arcangelo Iovino
Direttore Caritas - Diocesi di Nola

Nola
02/03/2021
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